00 26/01/2010 18:38
I miracoli della madonna

Per chi l’avesse vista quella mattina avrebbe pensato – E’ morta…! eppure sembra
viva….! No no!.... è certamente morta!
L’alba la colse nella stessa posizione di quando si era coricata la sera prima, gli occhisbarrati fissi sul soffitto e un colorito bianco cereo come quelli dei santi saponificati nelle teche di vetro e …brutta ! brutta come la morte.
-Mi sentirà ! mi sentirà !-
disse di colpo come a continuare un discorso mai interrotto.
Cominciò ad alzarsi per fare quelle cose che da sempre faceva tuttele mattine, sempre nello stesso modo.
– Questa volta dovrà vedersela con me, spostare la madonna senza avvertire nessuno… senza neanche una cerimonia… eeeh no! non si
fà così ! non si fà !-
In ultimo fu quasi un urlo, ma il quasi non è riferito al volume della voce, ma a quel tono gracchiante, quasi un rantolo, eredità dei tanti anni passati come maestra elementare adesso in pensione.
-E poi, ne sono sicura, l’avrà fatta spostare da quei muratori, l’avranno toccata con quelle manacce sporche.-
E mentre diceva “toccare” fece una smorfia di ribrezzo. S’infilò il cappotto rosa, prese la consunta borsetta nera ed uscì.
Certo, per essere una vecchia signora…
- Signorina prego !-
Dicevo, che per essere una vecchia signorina, camminava con un passo troppo veloce.Beh ! forse tanto vecchia non era, ma nessuno in paese ne conosceva l’età. Certe persone non invecchiano mai, ma non sono neanche mai state giovani. Per strada i pochi rari passanti, vista l’ora, la salutavano così:
-Buongiorno signorina maestra- e ne seguiva uno strano borbottio indecifrabile.
Lei non mancava di ricambiare il saluto, sempre seguito dal nome e cognome. Pare che tutti in paese fossero stati suoi alunni.
Ecco la chiesa, il sole era ancora così basso che sfiorava appena la croce in punta al campanile.
Dentro gli operai già al lavoro stavano intonacando la profonda e stretta nicchia dove da sempre, la statua della beata vergine, elargiva il suo splendido sorriso.
Tante volte la nostra Clorinda (questo era il suo nome ma nessuno aveva mai osato chiamarla così) aveva chiesto a padre Candido di spostarla vicino l’altare, di modo che i fedeli potessero devotamente toccarle almeno i piedi. Ma non c’era mai stato verso di convincere il parroco a spostare la madonna in un posto più degno. Neppure da
quando la sempre vergine aveva cominciato a fare miracoli.
-E che miracoli !- Pensò la fedele parrocchiana
Da tempo la beata sempre vergine esalava intensi profumi di fiori, taluni dicevano dirose, altri di violette. Era invalso l’uso, tra i fedeli, di mettere delle bottigliette vuote sul piano della nicchia della madonna all’inizio della messa, per riprendersele alla fine
tappandole e portandosele a casa.
Molti dicevano che dalle bottigliette stappate se ne poteva sentire ancora forte il profumo. Ma da quando però, il marito di una fedele, guarì da una mortale malattia alla gola, sul piccolo davanzale non c’era più posto. Tra l’altro, pare che qualcuno una volta mise il bicchiere per le analisi delle urine sperando nel miracolo.
“Bene, che c’è di male?” direste voi, il fatto fu che dentro c’era l’urina.
-Ed io so chi è stato !- pensò la nostra amica varcando la porta della sagrestia.
-Sacrilegio !- disse…anzi non lo disse, ma la faccia era quella.
-Non solo ha fatto spostare la madonnina, ma l’ha coperta con un lenzuolo…-
Di colpo le venne in mente un pensiero poetico, di quelli ad affetto da poter dire quando sarebbe venuto l’arcivescovo. “Non si può coprir la madonna come se fosse mor, la vergine Maria vive sempre nei nostri cuor !”
Cosi pensando tirò il lenzuolo ed eccola, bellissima, con il volto illuminato dalla luce di un’alta finestra dai vetri a mosaico. La madonna, con il suo sorriso unito ad uno sguardo un po’ severo, quasi accigliato, pareva una mamma che rimprovera il proprio figlioletto per una simpatica ed innocente monelleria.
Le palme delle mani all’insù come per dire “Siete stati bricconcelli, ma vi voglio bene”.
La statua con tutto il piedistallo era alta quanto la maestra, e vi assicuro che era proprio alta, (le malelingue dicevano che neanche l’altezza valse per farle trovare marito).
Il pulviscolo dell’ambiente riusciva a creare un atmosfera di grande misticismo e commozione, mai nessuno fino ad allora era riuscito a vedere da così vicino la
madonna. la maestra ne volle approfittare per controllare eventuali danni causati dal trasporto
girando attorno alla….
-AAAAAHHHHHG !!!!!-
-AAAAAHHHHHZ !!!!!-
Il primo urlo fu della maestra per ciò che vide. Il secondo fu di padre Candido che in quello stesso momento stava entrando in
sagrestia, non sapremo mai se si spaventò per la sorpresa o per la bruttezza della parrocchiana; (la zeta alla fine dell’urlo gli era proprio scappata).
-Cosa è questo?, cosa significa?, cosa è successo?, cosa ha fatto?, cosa?…- Urlò la maestra al parroco così come può urlare un rospo.
-Cosa vuole che le dica ?- rispose padre Candido urlando anch’egli, ma si accorse
subito che non era la risposta giusta.
Nel frattempo, due dei tre operai,accorsero alle grida e vedendo dall’uscio che nessuno era steso a terra, se ne tornarono borbottando e ridacchiando tra di loro.
-Sorella…- l’anziano parroco si interruppe subito, aveva sempre avuto il problema di non sapere come chiamare la parrocchiana, ma forzando il senso del suo buongustocontinuò.
-Sorella mi ascolti, si ricordi sempre che questa è la casa del Signore.- e buttando uno sguardo verso la porta per essere sicuro che nessuno stesse ascoltando continuò.
-Non dobbiamo dare scandalo, quello che le sto per dire dovrà considerarla come una confessione e come tale lei sarà tenuta a mantenere il “segreto confessionale”.-
Gli scappava da ridere perché sapeva di aver detto una castroneria, ma per la vecchia parrocchiana questo valse come una promozione alle più alte cariche clericali, come dire… promossa ad arciparrocchiana. La maestra, a questo punto si ricompose, e con voce seria per la responsabilità della nuova carica disse.
-Padre Candido, lei è giovane (per la maestra erano giovani tutti quelli al di sotto dei settanta) e mi ricordo del suo predecessore padre Lucifòro ( guarda caso lo stesso cognome di un prete mio professore di religione alle superiori. NdA.) lui una cosa del
genere non l’avrebbe mai sopportata, di parroci come lui, purtroppo, non ne abbiamo mai avuti.
-Pace all’anima sua !- disse padre Candido con un sorrisino
pensando “Ma quanti parroci ha visto questa?
-E a me il vecchio parroco non mi ha detto mai nulla di questa cosa-
continuò la fedele come dire “a me tutti devono riferire tutto”
-Cara Clorinda…posso chiamarla cosi?-
-Ma certo padre, e mia dia pure del tu.- “in fondo siamo quasi colleghi” pensò Clorinda.
Padre candido fece un sospiro pensando “la tengo in pugno” ed iniziò a raccontare.
-Quando venni in questa parrocchia, padre Lucifòro, prima di
andarsene in pensione perché ormai troppo vecchio ma sempre lucido di mente…
-Si, sempre lucido!- ribattè la maestra.
-…Mi raccontò di una disgrazia che capitò a questa statua…perché ricordati Clorinda,che di statua si tratta, la vera madonna sta in paradiso accanto al suo amato figliuolo. Quando da giovane , prima della guerra, padre Lucifòro venne mandato
dall’arcidiocesi in questo paese, la chiesa era stata restaurata da poco. Ancora dentro non c’era niente, solo l’altare e le sedie. Niente decorazioni, ne quadri, ne statue, perfino per avere qualche candela la buonanima doveva penare, quelli erano tempi tristi e c’era tanta fame in giro.
-Eh me la ricordo la fame!- disse clorinda.
-Sapessi quanto ha dovuto penare…- continuò padre Candido- dopo tanto bussare all’arcidiocesi per avere alla fine una miseria, ma per fortuna, messa assieme a quel poco della carità dei fedeli di allora, gli permise di poter acquistare una statua della madonna.
La somma non era notevole, e gli scultori famosi non se li poteva
permettere, ma alla fine ne trovò uno che acconsentì per quella cifra a realizzare una bella statua . Tutti dicevano che era un tipo un po’ strano, si diceva che fosse addirittura un anarchico mangia preti.
-Addirittura !- ripetè la maestra facendosi un rapido segno della croce.
-Dopo quasi un anno, che ne frattempo era scoppiata la guerra…-
- La prima o la seconda?- chiese la maestra
-Ma la seconda, naturalmente- rispose il parroco alzando un sopracciglio e chiedendosi “ma questa quanti anni ha?”
-… finalmente gli fu consegnata questa benedetta madonna…-
-E non ha visto in che condizioni era ?- Gracchiò forte la
parrocchiana
-Certo che la vide, ma quel disgraziato sapete cosa gli disse, “ ma con quella miseria che mi avete dato, cosa pretendevate” e rideva , dice, rideva che sembrava il diavolo.
Ma ormai era troppo tardi, la domenica successiva sarebbe venuto il vescovo per la benedizione, così se la portò via con un lenzuolo a coprirla, e di sera , quando non c’era nessuno, la mise nella nicchia facendosi aiutare dal vecchio sagrestano. Te lo ricordi il sagrestano?-
-Uuuuhh! Certo che me lo ricordo, è stato mio alunno!-
A padre Candido i conti non tornavano più, ma finì il racconto.
-Quando venne la domenica, di fronte al vescovo e tutto il paese fu tolto il lenzuolo, tutti dissero che era la statua della beata vergine più bella che si fosse mai vista e subito si cominciò a sentire profumo di fiori.-
Finito il racconto stettero in silenzio dietro la madonna, la parrocchiana sconvolta con le due mani a coprirsi la faccia, con solo gli occhi di fuori (e non è solo un modo di dire)che sbirciavano tra le dita, il parroco con le mani giunte poggiate sulle labra e un aria
molto seria, e la madonna totalmente nuda nella parte di dietro.
Quel disgraziato di uno scultore aveva fatto una statua vestita solo per metà… la metà d’avanti, il dietro era un bellissimo corpo nudo …ma accidenti era il corpo della madonna.
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La maestra ad allora non si fece più vedere in parrocchia per quasi due mesi,nel frattempo la santa beata ancora sempre vergine Maria riempiva la chiesa col suo effluvio profumato e sempre più fedeli accorrevano, arrivò pure la televisione, ma non fu una trasmissione di grande effetto perché in tv i profumi non si possono sentire.
Una mattina, prima della messa delle sette, Padre candido aprendo il portello del
confessionale…
-AAAAAHHHHHZZ!!!-
-Padre, mi voglio confessare-
Si avete indovinato, era proprio lei, in tutto il suo “splendore”… Clorinda.
Di prima mattina non è facile per nessuno ritrovarsi a dieci
centimetri una faccia come quella della maestra.
-Dimmi mia cara in che cosa hai peccato- disse il parroco, pensando che l’ultima volta la aveva dovuta assolvere perché aveva mangiato il pollo con le mani.
-Padre lei mi deve assolvere per un peccato che farò !-
-Ma io non posso assolvere i peccati che si faranno !- disse il prete. Ma la fedele
continuò.
-Ho molto riflettuto in questi giorni. Sono giunta alla conclusione che la fede è davvero un mistero-.
-Si , infatti diciamo “mistero della fede”- disse il parroco
-Le strade di Dio sono infinite e imperscrutabili, giusto?- continuò Clorinda
-Certo, le strade di Dio sono davvero infinite- rintuzzò padre Candido.
-Noi non possiamo comprendere la grandezza di Dio, vero?- chiese clorinda.
-Certo, come possiamo, noi peccatori, soltanto immaginare l’onnipotenza di Dio- disse il parroco.
-Dio adopera i mezzi che egli ritiene più giusti per manifestare la sua onnipotente presenza, esatto?- la maestra chiese accalorandosi
-Dio sà cosa e più giusto, egli è onnisciente.- rispose il prete che stava perdendo la Pazienza.
-Ma allora padre, Dio, con tutte queste possibilità…ma proprio il culo della madonna doveva usare per fare miracoli?-
EPILOGO
La trovarono una mattina con gl’occhi sbarrati che guardavano il soffitto, il colorito
Cereo come quello dei santi. Chi l’ha vista a detto:” E’ morta!... ma sembra viva”.
“Ma nooo! È viva… anche l’altra volta sembrava morta ma poi era viva”.
“Ti dico che è morta…cazzo!” e vedendo che neanche la parolaccia
riuscì a svegliarla,capirono che era veramente morta.
Alcuni paesani volenterosi la vegliarono per tutta la notte, ma non per carità cristiana, solo per essere sicuri che non si risvegliasse più.

Il Vulcaniano



-ringrazio jabans e le sue miniature per l'ispirazione-



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Fai quello che devi, accada quello che può. (Ernesto Rossi)