I miei pensieri

Salve a tutti, inauguro qui una sezione dedicata ad una serie di scritti che mi piacciono particolarmente e che riguardano miei stati d'animo ed emozioni. Ringrazio Barbara per l'ospitalità.

Sogno un mondo migliore
Vedo un mondo in affanno

Sogno libertà e democrazia
Vedo censura e oppressione

Sogno gente che si ascolta
Vedo gente che si ignora

Sogno tolleranza e fratellanza
Vedo guerre e uccisioni

Sogno sincerità e intelligenza
Vedo tradimento e stupidità

Sogno altruismo e generosità
Vedo lo schiavismo del denaro

Alfredo Benni

Il mio sguardo è lontano, all'orizzonte
guardo dove altri non vanno
lontano scruto il nulla in cerca di risposte

Fugacemente torno alle banalità
distratto dalle incombenze quotidiane;
poi la mia mente torna a guardare lontano alla ricerca di cose nascoste

Molti pensano che tutto questo sia sbagliato
io non so giudicare il mio istinto
so solo che devo guardare lontano

Alfredo Benni

Dio che tutto vedi e conosci, accogli questo micio nella Tua casa. Gioca con lui e dagli tanta pappa. Donagli il Tuo affetto e abbraccialo forte forte in questo momento buio. Donagli la tua infinita gioia e bontà. Rendilo un micio felice.

Alfredo Benni


Nota: questa preghiera è nata in un momento di riflessione per ricordare tutti i mici uccisi per strada da rombanti auto che nemmeno si fermano dopo averli straziati. Ma è rivolta anche ai mici morti come cavie nei laboratori o a ai mici uccisi per rubare loro la pelliccia e farne graziosi e caldi cappelli. E' rivolta ai mici che sono passati al cospetto di Dio. E non ho dubbi sul fatto che costoro vadano direttamente al Suo cospetto. Non c'è peccato originale. Non c'è peccato alcuno. A chi poi possa contestare la frase: "Gioca con lui e dagli tanta pappa", rispondo che mi piace pensare ad un Dio benevolo e gioioso che giochi con le proprie creature e le nutra con il Suo cibo offrendo la continuità della vita anche nella morte. Dio quindi offre il suo cibo ad una sua creatura. Ed ella ne mangia avidamente poiché quel cibo è il migliore mai mangiato.

Ti raccolsi pelle o ossa. Un batuffolo randagio e solitario di pelo argentato e sporco. Ti chiamai Neve, come la neve candida che si sporca nelle nostre città. Ti curai e ti amai sfortunata amica mia. E tu sempre indomita e ribelle mi offristi il dono del tuo affetto. Eri la prima a salutarmi al ritorno a casa, la prima ad accoccolarti con me. Ora te ne sei andata, in silenzio come la neve che si scioglie, in silenzio come il tuo nome che ricordo con amore. Ti voglio bene Neve. Sono qui.