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Ultimo Aggiornamento: 15/01/2009 22:56
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15/01/2009 22:55

storie dal cosmo profondo
Memorie di Viaggiatori

FHAREM

Di: Alessandra Biagini


Scrivo queste righe con un’ansia crescente, e le scrivo forse per questa ragione. Spero infatti che i demoni del passato possano rimanere intrappolati per sempre in questa pagina, ma non lo faranno, già lo so. La storia, amici miei che sto per raccontarvi è una delle più drammatiche che ho raccolto sino a oggi. E sono rimasto invischiato nella sua tristezza morbosa. Sembrerebbe al primo impatto una normale storia di fantasmi di bordo, ma giudicate voi.

Fharem nacque circondata da un’aurea di trepidante attesa . Suo padre Ghorkall era uno dei più noti Condottieri di Sua Maestà. Uno Stratega Reale il cui seme andava piantato per dare frutto all’Esercito. Purtroppo più ci si avvicina alla linea di sangue reale, più diventano rare le nascite sane. Il Re può sperare in un discendente solo, e così anche i suoi consanguinei. Ghorkall ebbe la fortuna di vedere fecondata finalmente una bella donna, Mandanyw, un po’ più lontana dalla Casa Reale, ma un Comandante coraggioso e astuto della Guardia.
Ma venendo alla luce Fharem recò una delusione drammatica alla corte di suo Padre. Le sue squame rosee e i suoi occhi così azzurri da sembrare grigi, colpirono nell’anima lo sguardo dello Stratega Reale. La voce della piccola era acutissima, e non vi era profondità di carattere. Che razza di guerriero sarebbe divenuta, un rettile albino, rosa, con la voce squillante come un citofono? Ve la immaginate voi Fharell sul campo di battaglia? Una Lucertola bianca in mezzo all’esercito di Rettili scuri, con forti squame verdi screziate di nero, un bersaglio facilissimo, quasi messo apposta lì per segnalare le schiere di Sua Maestà. E poi la cosa più atroce: avrebbe interrotto la linea di sangue di Ghorkall: infatti chi avrebbe accettato quell’ascendenza genetica fra i Condottieri Reali? Quale Comandante avrebbe accettato di riprodursi con una Lucertola albina? La sua piccola sarebbe destinata a una vita di solitudine? Ghorkall forse era più scosso da quest’ultima ipotesi che dalle altre infinite problematiche legate alla condizione della figlia.

Ma Fharem crebbe. Sia pure con qualche difficoltà. La sua pallida pelle era poco resistente al sole della Terra. Quindi dovette rimanere a bordo dell’Astronave Madre mentre suo papà era sul campo di battaglia. E il suo insolito aspetto avrebbe fatto di lei un bersaglio troppo facile per attaccare il Comando di Ghorkall: senza una discendenza sicura avrebbe infatti subito gli attacchi dei più giovani Strateghi. Cercò quindi di riparare sia la figlia che se stesso dalla luce del sole, lasciando che Farhem non abbandonasse mai l’Astronave. Quasi nessuno, eccetto la nutrice più fidata, l’Attendente dello Stratega e i suoi fedelissimi soldati del fronte, sapeva della nascita della Lucertola Bianca. Accade fra i Siriani che una nascita così venga ‘eliminata’ subito, altrimenti diviene una questione ‘di Stato’ e intervengono alti magistrati addetti a tale scopo.
Il giorno della tragedia infatti il Magistrato inviato dal Grande Capo era sull’Astronave Madre di Ghorkall, i soldati sapevano del motivo per il quale l’Autorità era venuto a bordo. La mestizia si poteva palpare nell’aria. Tutti sapevano quanto bene quel rettile volle alla sua bimba. Ma qualcuno tradì il Comandante e riferì alla magistratura di quel caso di albinismo. La Guardia del Magistrato si mise a perquisire tutta l’Astronave Madre, cercando Farhem, la quale era stata tenuta ben nascosta. Ma alla fine venne individuato un giovanissimo Sergente dei Militari, pronto per saltare a bordo di un caccia in partenza. Ma la poca esperienza del sergente e l’astuzia del Capitano della Guardia fecero sì che il primo venne colpito a morte. Farhem era a bordo della navicella, venne tratta dal Capitano sul ponte dell’Astronave. La Bimba urlò disperatamente, invocando l’aiuto del padre. Il padre contravvenendo alle leggi ferree della Genetica Reale, intervenne. Il Capitano non sentendosela di colpire un Comandante chiamò il Magistrato. Farhem intanto fuggì rapida oltre un corridoio. I Soldati della Guardia la inseguirono, a loro volta seguiti dai Soldati di Ghorkall. Si udirono clangori metallici, colpi di pugni. Poi un urlo devastante, capace di ghiacciare tutti in un istante eterno. La Guardia e l’Equipaggio arrestarono il loro duello. Farhem parve scomparsa nel tunnel.
Il Tunnel! Portava diritto a un bocchettone di uscita dell’aria. In pratica portava a contatto diretto con lo spazio profondo. Nessuno vide più la piccola Lucertola Bianca. Ed è ora, dopo quasi vent’anni, che la nostra storia ha inizio, amici miei.
Scendiamo in quel corridoio, siamo in quattro. E siamo tutta gente di guerra, poco suggestionabile. Abbiamo un lavoro da compiere: controllare i bocchettoni di uscita dell’aria. Imbocchiamo il tunnel e ci rechiamo verso il nostro obbiettivo. Ridiamo e scherziamo, perché il giorno abbiamo appena festeggiato il compleanno di uno di noi. Ma non siamo ubriachi, altrimenti rischieremmo la galera.
A un certo punto una risatina talmente sottile e stridula ci blocca. Guardandoci attorno non scorgiamo alcun minorenne nel tunnel. Ma quella vocina è così acuta che ora pervade quasi tutta l’aria. Un bel guaio! Se non troviamo il bimbo questi si caccerà in un pasticcio! La zona dei bocchettoni a ventole è molto pericolosa e interdetta agli adulti, per i bambini è quindi un luogo infernale! Ci mettiamo a cercare ovunque nel corridoio. Niente. Poi la risatina si trasforma in pianto: pensiamo al peggio! Stiamo per dare l’allarme generale, ma un istante dopo udiamo urlare : - Papà!- in modo così straziante, da congelarci in un tempo oltre la paura e l’incubo stesso. E’ un pianto che invoca un aiuto disperato, senza tregua, dal tono mortale. E’ la stessa vocina stridula delle risatine.
Poi i miei compagni mi fanno cenno: un’ombra bianca dai riverberi azzurri emerge dall’oscurità ci viene incontro, fugge oltre di noi e scompare nella parete. Poi ritorna, però ora si sofferma e sembra guardarci, sembra l’essenza di una piccola creatura, e mano, mano , diviene una figura più nitida. Ora sembra una bambina. Ha la pelle bianca come il marmo, e gli occhi sono di un azzurro rosa insolito. Cerco di capire, le domando chi sia, ma lei: - Dov’è il mio papà?-

Nella sua voce c’è uno strazio pesantissimo, vorrei sapere di più, le dico che le avrei cercato suo padre, se ci avesse seguiti… Ma la piccola ombra: - Dov’è il mio papà? – sembrava non sapesse dire altro.
Capimmo solo dopo molto chi fosse quella bimba. Dopo che Zaqqa, un’anziana nutrice di bordo, ci raccontò, sgomenta, la storia di Farhem, la Lucertolina Bianca. La nutrice alla fine disse: - Ecco, ora so dov’è andata… la mia piccola Farhem…Ghorkall stai tranquillo, fra un po’ saremo di nuovo tutti assieme…- Qualche giorno dopo Zaqqa spirò. Dopo altri pochi giorni anche il vecchio Ammiraglio Ghorkall morì. Poi, passando per il tunnel ci hanno detto che si sentono spesso delle voci, una femminile, adulta e dolcissima che intona una ninna nanna, ora un’altra infantile che sprona al gioco, e ora una di maschio, ferma e sicura, ma profonda, che le risponde… solo voci.

***

Alessandra Biagini

«"Tutto ciò che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciò che io scrivo accade",fu la risposta.»

(L'Infanta Imperatrice e il Vecchio della Montagna Vagante)
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