La Raccolta di Nimnha

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Arian All'bin Nyrawhi
00giovedì 17 aprile 2008 17:32
leggendo....
mi permetto di viaggiare attraverso la Tua Poesia, Nimnah, perchè esplorare questo terreno straniero è un'esperienza nuova e strana, della quale vorrei tanto farti partecipe, e sarei molto felice se non ti offendessi e anzi mi accompagnassi a braccetto in questo tuo mondo fantastico...

comincio...

La musica che ho inventato (1991)
Ispirazione,
che vieni da questo mio movimento:

Incalzano i passi
su strade di pioggia
Intonati scalpiccii
accompagnano
la mia marcia.
Dirigono l'orchestra,
seguendo,
le braccia
e
tra gli spazi vuoti
il mio respiro continua l'armonia

è il componimento sul quale ho riflettuto con maggiore impegno, perchè
lo ritengo fra tutto quello più interessante (ma è un mio parere!!!).

-Intonati scalpiccii
accompagnano
la mia marcia.-

questi versi si muovono. la parola sembra lasciata a se stessa nell'espressione di una quotidianità portata al livello più sublimato.
Questo giorno di pioggia s'incastona in un piano dei tuoi ricordi: è in questa maniera che lo sublimi, e ciò che sembra scontato, l'acqua sollevata dai tuoi passi, ora diviene la parola segreta che da inizio alla tua musica interiore.

-Dirigono l'orchestra,
seguendo,
le braccia

Musica Maestro! i tuoi pensieri seguono la pioggia come una banda musicale segue il ritmo della marcia...

e
tra gli spazi vuoti
il mio respiro continua l'armonia-

questi tre versi sono i momenti poetici che mi hanno incatenato a questa poesia: quali sono gli spazi vuoti??
dov'è che te ne sei andata sul ritmo pluviale di un giorno di tempesta? quali sono i tuoi pensieri adesso?
però di te c'è il respiro, che canta ancora, e si fa ancora seguire...per poco, l'enigma della tua poesia è in questi versi, è in questi spazi vuoti, che credi di averci riemipito per noi che leggiamo, con l'armonia del respiro, invece attraverso quell'armonia ora rifletto sul mistero della tua poesia...


Ancora:
questi isolati e coraggiosi versi invece mi hanno lasciato un'orma
troppo importante per non parlartene:

vivo felicemente
inconsapevole
di ciò che sarà

la Parola INCONSAPEVOLE
è unica e lasciata sola.
Ricordi gli spazi vuoti che hai descritto nella poesia
'la musica che ho inventato'?
ecco dov'è la tua armonia...ci pensavo e ripensavo...poi
questi tre versi!
l'unica voce persa fra due versi che contano sei piedi ciascuno, se ci fai caso anche la parola inconsapevole conta sei piedi.
l'unico che riassume intere frasi ( i due versi hanno sia un verbo e sua una successione periodica) eppure INCONSAPEVOLE è tutto questo scrivere: la tua teoria della poietica, del fare poesia...


scusa se mi sono permesso...
ma l'ho fatto sperando di far partecipe anche gli altri poeti della bellezza intima di certe poesie....
leggo tutto in questo forum...
e sono colpito da tante cose...

AbN


ninmah62
00giovedì 17 aprile 2008 20:17
Stavo tornando a casa ( tanti anni fa ) dal lavoro.
L'asfalto era umido,( raramente, se non c'è traffico, cammino sui marciapiedi :-P)mentre camminavo mi "osservavo" prestavo attenzione ai miei gesti e componevo la poesia.
Bravo c'hai beccato in pieno.
Arian,sei l'unica persona che abbia prestato attenzione alle mie poesie ( bruttine ma espressione di me ).
Le avevo raccolte su un quaderno per lasciarle in ricordo ai miei genitori che però le hanno snobbate, le lascierò ai miei figli, anche se non sono granchè avranno qualcosa di me, delle mie memorie :-D
grazie!!
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