Madeira e altri incanti di terre lontane

"Se tu fossi
nel mio cuore
per un giorno
capiresti
ciò che ferisce
più di una lama avvelenata
che corrode
goccia a goccia
l'Anima,
coglieresti i palpiti
del mio Essere.

Se tu potessi comprendere
per un istante
ciò che langue
ciò che preme
ciò che piange
avresti compreso
il mio lamento
il mio tormento,
avresti percepito
il mio dolore."

Nella solitudine di mille orizzonti
ove il velo dal nulla appare fioco
aprirò il mio sguardo
percependo l'infinito splendore di un tramonto
filigrana dorata
intessuta da invisibili
magiche dita fatate
e allora
immenso sarà il tuo stupore
dinnanzi a tanta purezza
incontenibile la mia gioia
nell'immergere i miei occhi
nelle magiche lande verdeggianti
dei tuoi occhi
ed in essi riscoprire terre d'oblio
e antichi cavalieri
di un tempo immemore
in un eterno divenire
nell'eterno istante
nell'attimo surreale
di quel bacio
qual
candida piuma diafana
nell'incessante fluire
dell'Essere.

Tutto svanisce nel nulla,
tutto si confonde
nell'infinita
evanescente
linea dell'orizzonte.
I tuoi occhi si confondono
nell'azzurra intensità
di questa volta.
Fingerò,
soffocherò ogni mia lacrima,
sognando il tuo sogno.
Mi perderò
nel ricordo dei tuoi occhi,
vacillerò,
rivivrò
l'attimo in cui
tutto finì.
Vedrò
nuovi cieli,
d'improvviso
nuovi orizzonti si apriranno
all'eterno Sogno
ma tu,mio tutto,
rimarrai scolpito
nei ricordi,
mentre il domani è già presente
e tutto sarà mutato.
Nnelle ore dell'insondabile silenzio,
rivivrò
le ultime ore
trascorse con te
ed allora,
tutto
ritornerà vivido,
e sarà
come averti
nuovamente
fra le mie braccia,
in un'eterna danza,
oltre ai confini del Tempo,
sarà
l'ultima danza.

Un giorno
ti rivivrò
oltre ogni limite,
intensamente
vivremo,
ebbri d'estasi
e d'amore.
Vivremo l'un l'altro
nell'eterno tepore
di un abbraccio,
fiorirà
il Sogno
e
la vita sboccerà.
Un giorno
vivrò per te,
assaporando
ogni istante negato
e solo allora
io vivrò in te.

Un solo canto
silente
come le acque dello stagno
in te nascerà
nel nuovo tempo
oltre il Tempo
quando il cielo,
rischiarandosi,
colmerà il tuo sguardo,
riempiendoti il cuore
di una dolce malinconia.
Un solo cielo,
ravvivato di crepuscolo,
apparirà
di smalti e d'oro dipinto.
L'Oceano dei ricordi
fluttuerà senza fine,
riemergeranno le antiche speranze,
le dolci promesse
sussurrate
dall'incantevole sirena
e tu
nuovamente
abbandonerai le antiche lande
ed il tuo viaggio
non avrà mai fine.
Per sempre sarai il veliero
intessuto di arcani sigilli
nell'immensa vastità cosmica.
Nel risveglio albeggiante,
uno scintillio all'orizzonte
mostrerà le terre rifiorite
di rosei fiori di pesco,
riscaldati al timido solo primaverile.
Stormi di uccelli scorgerai,
sollevando il tuo sguardo,
oltre il cielo
che ora nudo ti appare,
nuove stelle sorrideranno
nella volta celeste
e tu
rinascerai
al Nuovo Mondo,
tra lieti canti e
novelle danze.
Attorno al fuoco
siederai,
assaporando il tepore di un abbraccio,
fremendo di gioia e commozione,
finalmente ricongiunto
al tuo Amore.

Dolce naufragare
nel tuo mare sconfinato
arcana onda
nell'immnesità salmastra

Bruciava il sale nelle antiche ferite
mentre il vento incessante
sferzava i tuoi fianchi.
Nè battito d'ali
vidi solcare la cerulea volta,
nè pallido sole
riscaldò le mie stanche membra
ma gelide acque dense e tenebrose
si offirono alla mia vista
imprigionandomi.

E allora
mi lasciai sprofondare
nella vastità marina
nell'oblio
profondo
nell'oscuro abisso.

Nell'aspro odore
di acque salmastre
ho assaporato la tristezza
di un ricordo lontano
ormai sibiadito
fra le soffici nuvole
di una primavera lacrimosa
nel battito arrugginito
di un vecchio orologio
ho rievocato il battito
del tuo cuore solitario
naufrago di terre ambrate
e solitari lidi.
Nella nuda terra assetata
ho conosciuto
la cruda solitudine dell'anima
che
vaga
senza meta
incurante del divenire.
Nel fragore dei tuoni
e nel bagliore dei lampi
ho rivissuto la tua tempesta
ed allora
il cuore ha sobbalzato
una lacrima
ha solcato il mio viso.

Ricordi
la pioggia cadeva
lentamente
trascinando con sè
le nostre ultime lacrime.
Nessun rimpianto
nessun tormento
soltanto il ricordo
di te
nella pioggia
ed io
impietrito dal dolore
nell'oscurità
imploravo il tuo ritorno
invocavo il tuo nome
ma tu
procedevi risoluta
nella Strada dela Vita.
Lasciai scorrere
questo dolore
nella pioggia
e nella terra fangosa
cancellai il tuo viso
sino a che
diventò
sempre più fievole.
Il dolore
mai cessò
ed io
restai nella piogia
ed in essa mi nascosi
diventando
pioggia
frammista di lacrime e dolore
ed un giorno
tuoni laceranti
spezzarono
il suo incessante cadere
ed il dolore
divenne tuono.

Ricordati di me
quando sarai lontano
e le stelle brilleranno lassù
Ricordati dei miei occhi
luminescenti
nell'oscurità della notte.
Quando nulla
ti sarà di conforto
ricorda la mia voce
ed essa ti cullerà
nella più incolmabile solitudine.
Ricordati nel cuore
quanto mi amasti.
Io sono colei che ti amò,
oltre ai confini del tempo.
Ricordati
del mio malinconico amore,
del mio
eterno invocarti,
del mio disperato cercarti
in ogni tempo,
nella dimensione trascendente.
ricordati di me.

"Il tempo si ferma
nei recessi più profondi
Tra lastre di ghiaccio
Riemerge
Come lava
Tutto invade
Rapidamente
Ed è vita
Luce
suono
Tutto vibra
Nel silente Tutto
Si ricompone
L’antico legame
Delle anime eterne
In un’enfasi di stelle
Bagliori nell’ indaco madreperlato
dell’aurora
Nell’Eco riecheggiante
Oltre
Infinitamente libra
Lassù"

Fra le onde

La notte cade oscura sulla mia vita
mentre lacrime copiose
rigano le mie gote.
All'orizzonte
l'immenso oceano canta
malinconiche arie
di un tempo che fù.
Il mio valiero fluttua lontano senza meta
nel nulla dell'oblio
che ora
finalmente
trasporterà via questo dolore
e ogni lacrma si confonderà
nelle oscure acque atlantidee
e tu sarai in queste lacrime
sarai acqua dolceamara
sari tormento
sarai gioia ed euforia
sarai l'Oceano in cui
alla fine del tempo
lascerò sprofondare
queste stanche membra
ed allora tutto sarà
Oceano.

Luoghi assoltati
e spazi deserti,
il nulla
ormai
nella vastità assetata
nel deserto del mio cuore
Tutto è compiuto
nell'assoluto moto delle stagioni
Lava incandescente
ricopre la mia pelle gelida
il ghiaccio perenne si scioglie rapidamente
ove il vuoto regnava
scorgo novelli bocccioli primaverili
lo sento
nell'etere l'inverno fugge
come nuvola oscura
libera il cielo
dall'eterna prigionia delle tenebre
ed è Luce
vibrante
nello spazio ambrato
sento profumo di acacia
La volta si colora
di una soffice rosea trama
Ed è vita
pulsante
nel sole
intesamente agognato
nei riflessi multicolori
di un
Mondo Nuovo.

Dall'immenso
antico sapore
di arcane note
il pentagramma riappare
in melodia suadente
si propaga
si diffonde
riempiendo l'etere
di nuove sonorità
nell'indaco surreale delle tue vesti
riconosco la sofferenza della mutazione
tempesta magnetica
abissi sconfinati
ritrovano quell'aura smeraldina
tragicamente perduta
ed ora il tempo delle nebbie
è cessato
Il sole illumina
ferocemente
le ombre
che destate mutano forma
sino a divenire Luce
e l'antico albeggiare
ridesta
il mio eterno Sonno.

Un arcano linguaggio si cela
nel mistero verdeggiante
d'ulivi e oleandri
tra le pieghe secolari
dei loro fusti rugosi
così come nel canto delle cicale
e nel fruscio del noce.
Un incontaminato
sapore d'antico
riemerge al palato,
sapore di candido pane
e prelibato miele,
ricordi di un tempo lontano,
troppo lontano,
aggrappato alle erbe odorose
ed al profumo ammaliante
del mosto.
Tutto intensamente perpetra
l'eterna danza
fra l'onde marine e le brezze collinari.
Tutto nel mio Tutto
lacrimoso
di nostalgici ricordi
riempie
le mie braccia
in un infinito abbraccio
lontano.

Dolce Amaro


Nelle pieghe del cuore
Come serici drappi infuocati scorre il dolce amaro nettare dell’anima
un tempo di rubino intarsiata
Ora giace esangue
Fra candidi lini
E riarse spiagge
Di un luogo senza nome
Senza tempo
Lontano oltre
Le tue mani inerti
Oltre gli sguardi delle nuvole indomite
E le brezze mattutine
Delle terre oltre l’Oceano
Nelle rughe del tuo viso
Riaffiorano
Le antiche tristi vie del tuo cammino
Incompiuto
Ed un lamento profondo e crudele
Lacera il silenzio del tuo essere
Perdutamente amato
E mai compreso.


Cammino

Muovo i miei passi silenziosi
nella notte dell’anima
nella pace assoluta ritrovo il mio cammino
D’improvviso tutto trova risposta
Scosto le foglie dal mio viso
Ed il tuo profilo appare vivido
Nitido si staglia nella notte
quale magico incanto
a ridestare il mio cuore ferito
Nelle tenebre
che tutto avvolgono
Nel tuo manto mi proteggi
e la danza ricomincia
fra le tue braccia trovo conforto
Fra i tuoi occhi
Rivedo le antiche fonti
della vita
Sulle tue labbra
i miei baci si posano
Ed il nostro cammino
Ricomincia
Verso l’antica terra.

Eterno

Dinnanzi al tuo viso
luminescente d’Amore Eterno
Canterò al sole che tramonta
Ed invocherò gli astri
Affinchè possano
illuminare
Il tuo cammino
Sino alla fine del tempo
Oltre le sfere celesti
Sino a quando
Luce sarà in te
e tutto
sarà compiuto

Astro diamantino

Tra le onde ritrovo un'antica melodia
di luoghi sotterranei e
lidi di splendente fulgore
e tu, anima mia,
fra le onde riemergi
quale statua immortale archetipo di infinito amore
astro diamantino nel cosmo del mio Tutto
ed il Tutto si manifesta
in un pulviscolo di luce
fra le sabbie ambrate
e sconfinati cieli di smalto cremisi e oro
Tu fulgida stella,arcana eco
del mio indomabile moto
ritorni nel mio tempo nel mio cosmo
nel mio fluttuante stato di ebbrezza ed estasi
a ritmare le note di questo etereo pentagramma.