Per gioco e non per arte

Banalità? ( a mia madre )1991
Ricordi quand'ero bambina?
Piangevo
e
pestavo i piedini nervosi per terra.
Hai preso una penna
e
togliendole l'anima nera
hai creato un semplice gioco
per avere ragione
su un diavolo biondo.
Dentro un tazzone
-che sembrava sbilenco-,
hai versato un magico intruglio,
soffiavi e...venivan le bolle.
Giravano in aria,
perfette,
schizzavan le gocce
di acqua e sapone.
Orgogliosa
di questa tua grande invenzione,
vuotavo la tazza
per farne più belle.
Volavano alte,
più alte del babbo!
- che è tutto dire -
Che gioia che spasso
veder le finestre riflesse,
e quanti colori!
Qualcuna scoppiava
attaccata alla penna
finiva negli occhi
che eran già rossi
ma senza paura,
cominciavo da capo,
quel semplice gioco
che avevi inventato.

[Modificato da ninmah62 05/01/2007 17.08]

Ispirazione,
che vieni da questo mio movimento:

Incalzano i passi
su strade di pioggia
Intonati scalpiccii
accompagnano
la mia marcia.
Dirigono l'orchestra,
seguendo,
le braccia
e
tra gli spazi vuoti
il mio respiro continua l'armonia.

[Modificato da ninmah62 08/01/2007 15.19]

Chi sono io?
un fuscello che si spezza col vento.
Una roccia scalfita dall'acqua.
Un insieme di poche certezze e di molte illusioni.
Un veleno che cova sottile.
Sono un demone che non mostra la faccia
o un angelo caduto da cielo?
Chi sono io?
Un insieme di bene e di male
ma il malvagio non fa da padrone
sono figlio di Dio
Universo divino
Creatura mortale e perfetta
come ogni fratello mio.

Prigioniera in una ragnatela
mi muovo poco
trattengo il respiro
all'avvicinarsi del ragno.
Tra mille fili argentati
altri incauti
compiono il gesto
mai rassegnati.
Uscir dall'infernale trappola
è un'impresa
ma non mi scoraggio
e
studio il mio piano
Il sacrificio
non giungerà vano
perchè s'alza il grido:-
Restate lontano
dal ramo d'ulivo,
occultata c'è
un' l'insidia mortale
che l'illusione nasconde
agli occhi ed ai sordi!
Spargete la voce
che tutti sapranno
Chiamate rinforzi,
abbattete il ragno!

La luna discute col sole silente
beandosi dei suoi raggi
così come lei
amore
io godo della tua luce.
Vicini eppur così lontani
Nascosti l'uno all'altro
ma sempre presenti
Ti inseguo e tu scappi
mi cerchi ma non mi trovi
Eterna presenza in fuga
I tuoi raggi ristoratori
così gelidi se guardano al mio cuore
sono fonte di vita
La nostra battaglia
I nostri abbracci
sono il punto d'incontro
E quando mi baci
l'alito del tuo caldo vento
induce al pensiero
di amanti epocali
Mio sole e speranza
mia luce divina
con te e con te solo
il viaggio io appresto
non voglio qualcuno al tuo fianco
se non il mio corpo stanco.

2007

vivo felicemente
inconsapevole
di ciò che sarà

Cadi leggero,
soffice e live,
fiocco di neve.
Merletto di ghiaccio,
abito fresco
della natura dormiente.
Stella che cadi
cristallo sottile
acqua gelata
che danza scendendo.
Il naso s'arrosa,
fuma il respiro,
le mani nascoste
da morbida lana
spengono i fremiti
del corpo che trema .
O bianco mantello,
dell'inverno fratello,
ti vedo e gioisco
serena t'osservo.

Rondini in estate che garriscono al suono del vento
Amica mia
tu sorridi al sole
e alcuna avversità intacca il tuo calore
L'ardore col quale affronti la vita
Ricorda quei cavalieri
che combattono per l'ideale
Nascosta dietro un velo d'umilità
Come la rondine
volteggi in cielo felice
e l'eco del tuo canto arriva al mio cuore
Ti ringrazio
perchè
rendi lieta questa giornata di pioggia





Dedicata alla mia amica Yoghita

Una bolla mi contiene,
mi trasporta non so dove,
vedo spiagge, vedo i mari,
e le stelle leggo e canto.
Non ho meta,
non ho strada da seguire
il pensiero va e si perde
questa bolla di cristallo
è prigione per chi vede
ma io vivo in libertà
non c'è gabbia che mi tiene
val il pensier per l'aria fine
chè barriere lui non ha

Sull'albero,
come tante fiammelle,
brillano
le gocce di pioggia
illuminate dal sole