Tra Sogno e Realta'

Visita il forum Libri e dintorni

Image and video hosting by TinyPic

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Una strana giornata! prima parte

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2007 18:30
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 20
Sesso: Maschile
03/01/2007 22:52

Cera qualche cosa di strano in quella giornata,
Non so dire esattamene che cosa ma qualcosa sembrava diverso.
Cammino in una città che conosco ma non è la mia, molte persone brulicano e vivono tranquillamente, ma oltre quello c’e’ qualcosa che non è come sempre.
Mi sfugge la differenza fino a quando non vedo un parchetto cittadino.
Apparentemente va tutto bene in quello che vedo, è un parco come ce ne sono migliaia, eppure la luce è…, ora che vedo bene il movimento è diverso.
Le foglie che si staccano dagli alberi sotto un leggero venticello appena percettibile cadono in maniera strana!
Osservo una, due, tre , gruppi di foglie nel loro planare verso il verde prato e vedo che la discesa è innaturale.
Tutte roteano a seconda della loro grandezza e della loro forma, ma tutte ruotano in senso antiorario.
Anche il loro movimento è apparentemente innaturale, è come se si disponessero intelligentemente e percorressero sentieri e disegni predefiniti ed intelligenti.
So chi sono e so anche quello che succederà, mi vedo in terza persona ma non interagisco con l’ambiente in modo completo.
Vedo le persone che continuano la loro vita indifferenti a quello che sto osservando, ma so che ora arriveranno gli altri.
Quelli che si sono accorti come me.
Una vecchia signora 55 enne penso, magra e con il viso lungo ed inciso da lunghe rughe longitudinali, classico di una persona che non ride molto.
Lo sguardo è forte, anche se so che dopo, la vedrò soccombere.
Come in un dejavu so quello che succederà e ne sono trascinato come una foglia.
Gli atti che faccio mi sembrano liberi ed arbitrari ma mi appaiono come già vissuti ed inevitabili.
Ora si sono radunate delle persone, occhi sorpresi che osservano le foglie ed i rami che staccandosi planano sul terreno, sempre ruotando e lentamente.
Dall’alto in mezzo alla radura tra gli alberi iniziano a cadere piccoli legni marroni, come tagliati da un albero, della dimensione variabile .
Nessuna diramazione sui tronchetti e la loro lunghezza sembra abbastanza regolare.
Ruotano lentamente in senso antiorario e si dispongono in maniera regolare sul terreno.
Si accatastano formando triangoli, l’uno sopra l’altro e formano delle strutture che paiono in equilibrio e regolari.
Formano tetraedri e piramidi, e strutture complesse difficili da identificare dal mio punto di vista.
Mi avvicino e così anche gli altri che si sono accorti, so che non è una buona idea ma lo faccio.
Arrivo a pochi metri dalla struttura, i legni oscillano e sembrano senzienti.
Il silenzio prende il gruppo che prima parlottava, stranamente mi davano fastidio i loro commenti e domande su che cosa potessero essere.
Rimaniamo un attimo tutti ad osservare il continuo decadere di questi rami che disegnano splendide figure geometriche.
Poi succede qualcosa, il mio animo sente angoscia, quello che deve succedere succederà ed io ne sono consapevole, devo allontanarmi immediatamente.
Ci stanno sentendo, annusano l’aria pare, e si accorgeranno che ci siamo noi vicino ad osservare.
Come da copione parto di corsa in direzione opposta, ci sono delle transenne per lavori in corso ed un telo arancio plastificato separa la zona pedonale dal prato.
Questo mi obbliga a deviare sulla destra e costeggiare la formazione legnosa pulsante, che rimane minacciosamente a guardare la nostra fuga.
Corro guardando verso destra e vedo che qualche cosa delle persone arrivano dalla formazione, travolgono la barriera di plastica e accorciano la distanza velocemente.
Mi preparo alla colluttazione, sono uomini credo, non mostri ne alieni, riesco a stendere due di quelli e proseguo.
Tutto il gruppo combatte per guadagnarsi la fuga, e tutto il gruppo stende ed uccide in questa corsa verso la libertà.
La Signora vince la sua colluttazione ed abbatte l’uomo preposto a catturarla, è felice e siede sopra al petto dell’uomo riprendendo fiato.
Più avanti verrà uccisa, lo sento ma non ancora…. [SM=g27994]


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"
OFFLINE
Post: 20
Sesso: Maschile
05/01/2007 21:42

Come foglie al vento
Mi riguardo in passato attraverso gli occhi della mente,
opachi disegni per tratti offuscati dalla nebbia dell’oblio, e per radure splendenti come foto sbiadite dal tempo.
Non sono io mi dico , non è la mia vita quella che scorre innanzi quella foto.
Solo attimi che furono, come foglie trascinate sulla corrente di un vorticoso fresco fiume trasparente.
Questo è il destino? Osservare da spettatori il creato del passato, non riuscendo a fermare il presente. Frammenti vaporosi imperfetti ed incolori di quel che fu realmente.
Qualcosa di più grande ci conduce in sentieri già segnati, sopra di tutto questo e non è in nostro potere cambiarlo.
Al di sotto fresca acqua limpida ondeggiante ed in alto nelle aree luminose tante rive alle quali lottare per approdare.
Siamo foglie cadute dal cielo ed al mare dobbiamo arrivare.


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"
OFFLINE
Post: 20
Sesso: Maschile
05/01/2007 21:44

Che cosa è il creativo?
Uno sciamano che vedendo trasforma la materia,
la dimostrazione che siamo immortali incatenati nella carne,
I costruttori della bellezza dalla materia informe.
Gli instauratori dell’ordine divino attraverso il caos.
I precursori della vita eterna.


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"
OFFLINE
Post: 20
Sesso: Maschile
09/01/2007 19:00

Terrore dal mondo delle profondità
La casa era la mia di molti anni fa. Una casa condominiale al piano terra che si affacciava sulla strada, fortunatamente poco visitata dai mezzi a motore.
La mia infanzia è iniziata in quel posto tra il cortile e le cantine lunghe e buie, tra le rampe di scale ed il terrazzo ideato per i ragazzini al di sopra dei box.
Entro in casa dopo una giornata di giochi e divertimenti in una calda estate.
Sento rumore in casa e tranquillo m’incammino verso la cucina oltrepassando l’anticamera e la sala da pranzo.
Mia madre di spalle sta lavando i piatti e sembra non aver sentito il mio rientro, poiché non mi ha risposto.
ciao Mamma.
Nessuna risposta. Dentro di me un velo d’inquietudine mi fa perdere il sorriso.
Mia madre continua a lavare i piatti senza dare neanche un cenno. Osservo meglio la sua figura focalizzandomi sulla zona della nuca.
C’e’ qualcosa che non va, si muove in modo strano. So che lei sa che io sono dietro ed allora perché non mi risponde!
-sono tornato mamma!-
Ancora nessuna risposta ed in me una strana ansia s’insinua tra i pensieri di bimbo.
Mi avvicino di un passo, ora non può non accorgersi di me, deve sentire il mio respiro.
Ma ora non so se desidero veramente che si giri.
Temo di vedere qualcosa che non dovrei, non vorrei.
Ora è sicuramente consapevole della mia presenza ma non si gira, è immobile.
Non si volta perché non vuole mostrarsi, e la mia fantasia naviga in oscuri paesaggi dove le persone subiscono metamorfosi e la mia mamma è stata cambiata.
Sposto il mio piede destro sulla sinistra ed inizio a scorgere una parte di guancia.
Lei rimane immobile, le mani nell’acqua schiumosa del lavello.
Il silenzio si fa raggelante ed il mio cuore comincia a correre come un puledro impazzito che desidera fuggire da quella situazione.
Desidero andare via, allontanarmi, mia madre è cambiata, si…quella forma assomiglia a mia mamma ma non lo è!Ed ora mi scruta, mi sente in qualche modo, assapora la mia paura crescente ed aspetta il momento di mostrarsi.
Si perché lo farà! Lei si girerà ed io vedrò quello che si sta preparando a mostrarmi!
Il suo volto come una trappola, si chiuderà sul mio viso ed io sarò perduto devo riuscire ad allontanarmi.
Non posso rimanere in silenzio, lo sento, devo mostrare di non essermi accorto della sua metamorfosi, altrimenti sono perduto. Si girerà prima del tempo e mi prenderà!
Sollevo il piede e con la coda dell’occhio cerco di intravedere la porta d’ingresso nell’anticamera.
Sento l’ascensore che parte, sta salendo. Fuori un lontano rumore di traffico cittadino e l’urlo del gallo.
Un urlo rauco e stonato, ma vivo ed appartenente al mondo normale, quello che conosco.
Devo lentamente svincolare verso la porta senza farmi accorgere, fuori c’e’ la vita, i miei amici,i vicini di casa, la strada dove posso fuggire da quella cucina che ora è cosi strana, fredda, silenziosa.
Lei è ancora immobile, aspetta che m’inganni, attende il momento di mostrarsi e fare scattare la trappola, ed il mio sangue è gelato.
Sento un vuoto immenso nello stomaco ed un capogiro prende la testa tanto da farmi perdere la sensazione del corpo.
Mi sento sdoppiare dal terrore, sento che il mio corpo si divide e rimane unito solo tramite la testa.
Che faccio, fuggo di corsa ad occhi chiusi verso l’uscita, e se mi prende?
So che potrebbe gettarsi con un balzo su di me, prendere il mio tallone mentre apro la porta e gettarmi a terra.No non posso riuscire ad oltrepassare quella porta senza che riesca a toccarmi.Magari basta un tocco per annichilire la mia fuga e costringermi a guardarla. Devo attendere che l’ascensore ritorni al piano terra con il suo carico umano.
In quel momento potrei arrivare almeno ad aprire la porta,ed urlare alla persona che davanti a me è nell’atto di uscire dall’ascensore.
Una flebile speranza, certo ma sempre una soluzione, non posso rimanere impietrito in quella posizione sperando che questa creatura con la forma della mamma si dimentichi di avermi sentito e ricominci a lavare i piatti.
No, ormai lo sa, si girerà prima o poi e mi capiterà tutto quello che mi deve capitare come se non mi fossi accorto di niente.
Con il respiro sospeso ed un ansia che trafigge il cuore inizio lentamente ad indietreggiare rimanendo con lo sguardo fisso sui capelli della mamma.
Perché sono salito ora, dove saranno i miei amichetti, se solo riuscissi ad avvertire qualcuno.
Devo arrivare alla porta assolutamente ne va della mia anima.
Appoggio un piede e sembra che la statua dalle apparenze di mia madre non ci faccia caso.
Il cuore pulsa rigonfiandomi le vene della carotide, ne sento lo scorrere con un rumoroso vortice nelle orecchie.
Il piede si solleva e lei questa volta si accorge! Ha una specie di movimento del capo che mentre prima era chinato verso il lavabo ora si è sollevato.
Alza la testa! Si è accorta di me! Ormai ha capito che io ho intuito qualcosa ora si girerà, ed un urlo soffocato esplode nel mio cuore.
Indietreggio velocemente verso la porta, lo sguardo fisso su di lei. Non riesco a toglierlo, il terrore annebbia i miei pensieri.
Accelero ma non sento il mio corpo, non sento i piedi, ed il mio tallone si scontra rumorosamente con la sedia della sala da pranzo.
Un sordo rumore metallico con un acuto e stridente trillo sul pavimento, che ricorda quello della lavagna quando si spezza il gesso.
Ora la figura si scuote, ha sentito e si sta girando, ecco vedo la guancia rosa senza lineamenti che inizia a trasparire , vorrei chiudere gli occhi.
I passi si susseguono l’uno dopo l’altro con il tallone sinistro inciampo sulla punta del piede destro.
Lo sbilanciamento mi butta verso la scrivania dell’anticamera con un frastuono profondo ma recupero l’equilibrio anche se con un forte dolore all’anca.
So che la porta è dietro di me, ma il volto si è quasi reso visibile, non riuscirò a sfuggire.
Si gira velocemente mio Dio nooooo!
La sagoma allungata rosa mi si stanza d’innanzi senza possibilità di fuga.
Mi sembra che il tempo si fermi. Ed un forte sensazione di vuoto mi prende lo stomaco.
Il corpo si sbilancia e cade all’indietro di schiena verso il pavimento, ma con sorpresa l’accelerazione è superiore.
Sento i capelli che mi vengono davanti agli occhi, ed il mio corpo non sbatte a terra perché la terra non c’e’ più.
Precipito un una voragine oscura ad una velocità sempre crescente, ed il vuoto solleva il mio stomaco in gola, bloccandomi il respiro.
Migliaia di metri, infiniti secondi nel buio, nel silenzio, nell’oscurità.
Ma ecco che l’accelerazione si stabilizza ed il mio corpo prende posizione orizzontale.
Mi adagio lentamente sul morbido ed una gamba, quella sinistra, si piega a penzoloni.
Apro gli occhi. L’urlo del gallo attira la mia attenzione sulle fessure della tapparella, il cuore mi batte all’impazzata, ma quello che vedo non è altro che la mia camera, con la sua tappezzeria a fiori ed il mio letto a castello.
Mia madre entra nella porta e dice,-E’ ora di alzarsi, è una bellissima giornata_
Tutto è finito, era solo un sogno, uno strano, reale e spaventoso sogno.
Faccio per alzarmi ed un forte dolore all’anca mi trattiene tra le coperte.
Mia madre nel frattempo alza la tapparella, con un rumore famigliare e fastidioso.
Io scosto le coperte e sollevo la maglietta sudata, spostando verso il basso i pantaloncini.
Ed ecco un livido violaceo sul fianco, proprio nel punto dell’impatto con la scrivania. [SM=g27993]







Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"
OFFLINE
Post: 20
Sesso: Maschile
11/02/2007 20:55

Avventure sciamaniche
Oggi per il secondo giorno di seguito ho incontrato in gruppo uno sciamano.
Il tamburo picchiava duro creando onde cimatiche che smuovevano come monsoni ogni nube ogni ramo dell'albero della vita.
La vibrazioni passando attraverso le orecchie del corpo di luce attraversavano il mio inconscio tramortendo la mente, immobilizzando il chiacchericcio dei pensieri inutili ed ingannevoli.
Incredibile la mente, quando si sente messa in secondo piano si intimorisce e tenta di distrarti con ogni mezzo.
Questa volta però non mi lascio ingannare ma amorevolmente le richiedo di fidarsi di me.
La rassicuro da ogni paura io non le sono nemico, ho solo bisogno di permetterle una eperienza nuova.
Lei tace, per un attimo, con l'aiuto del tamburo possente caloroso, amorevole.
Lo sciamano canta i campanelli avvolti al suo corpo emettono suoni che sembrano provenire da ogni posto.
Una troba suona acuta, creando un attimo di spavento.
D'un tratto un lago appare di fronte a me.
Non sto sognando il tamburo mi tiene nel mondo reale, ma di fronte a me si staglia un bosco.
Ne sento l'odore, il fruscio dei rami, l'umidità.
Mi incammino per il bosco e tum tum tum, il tamburo accellera, non riesco più a seguirlo.
Sono sveglio, sento il mio corpo, ma sento anche il dolce camminare sulla verde vegetazione umida del sottobosco di salici.
Un laghetto scuro si affaccia su di un cielo stellato.
La luna è piena, i grilli cantano, ed il tamburo tum tum tum continua come un battito cardiaco.
La luna si specchia nello specchio del lago e mi accuccio su di una radice muschiata di un salice che frusciando accarezza l'acqua donandole movimento.
Ecco un rumore, un passo, un ramo che si sposta, e da un tronco si affaccia un bellissimo lupo grigio.
La chioma fluente, lo sguardo fulminante e liminoso riflette la luce lunare.
Gli occhi sembrano emettere luce propria, rossa ed azzurra.
Mi guarda immobile, fermo di lato.
Sento tranquillità e mi incammino verso di questo splendido e nobile animale.
Sono ad un passo chinato con la manop destra allungata nel tentativo di accarezzarlo.
Ecco che la mia mano liscia il suo pelo, sento amore, pace, mi guarda affettuoso e d'untratto mi aggredisce la mano.
Mi attacca il braccio, non provo dolore, e mi lascio mangiare.
Mi stacca la carne, e non reagisco, sto bene, il suo sguardo è amorevole.
Lo fa per il mio bene, lo sento, è la mia guida.
Il tamburo ora si ferma battendo tre rintocchi potenti e mi congedo dal mio incoscio.
Lentamente ripercorro il cammino ed esco dal bosco.
Mi risveglio il corpo intorpidito.
Mi rimetto in ginocchio a gambe incrociate.
Lo sciamano ride e mi dice
Hai ora conosciuto il tuo animale di potere.
Colui ti aiuterà nei tuoi viaggi sciamanici, sarà il tuo compagno di viaggio a patto che non tradisci il tuo karma.
Non è detto che rimanga sempre lo stesso ma comunque sentirai ora il suo aiuto.
[SM=g27988]


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"
OFFLINE
Post: 20
Sesso: Maschile
21/04/2007 18:30

Cosa succede quando il fiato si fa corto.
Quando la spada forgiata con i quattro elementi ti viene tolta.
Quando la fede nel disegno divino vacilla di fronte al caos di questo mondo grondante sangue innocente.
Cosa può fare un guerriero rimasto senza Re, cosa mai può sacrificare se neanche la propria vita non ha più valore.
Il periodo delle fiamme calde sembra lontano, cosi come la luce del sole non bacia più le terre umide e fertili perchè ormai coperte di cemento ed odio.
Il guerriero stanco cammina in questo deserto, solo, disarmato, triste e sconsolato.
L'armatura pezzo per pezzo si stacca dal suo corpo inutilmente protetto, perchè solo cadaveri camminano e fiamme fredde riscaldano le membra della carne senz'anima.
Ma che vedo ora!
Una giovane famiglia cammina di fronte ai miei occhi mentre ora scrivo queste parole avvelenate.
Un bimbo stupendo mi guarda stupito, e poco più avanti.
Una coppia invecchiata insieme, un vecchio barbuto zoppicante accompagna sua moglie sostenuta da due stampelle.
Tutti i giorni camminano in questo parco sorridenti e felici, si aiutano e si amano fin che morte non li separi.
Ed il guerriero da un brivido sembra percorso, il bagliore della sua arroganza rode al cuore.
Che importa se senza Re, Che importa se inutilmente, finchè il sangue pulserà tra le sue vene la sua ricerca non terminerà e la sua spada vibrerà.
Per quel bimbo, per quella coppia, per questo sole che ora tramonta, per questi passeri che ignari si affidano al tutto. [SM=g27999]


Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento

Kahlil Gibran "Il profeta"
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:39. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com